La strumentazione musicale dei Celti nell’Età del Ferro [Parte V: i flauti e le lire]

I flauti

Se gli strumenti a fiato più celebri dei Celti laténiani furono (e sono) i carnyx, essi non sono gli unici strumenti aerofoni che l’archeologia ci riconsegna: come visto all’inizio della parte legata alla cultura di La Téne, i bardi erano oltre che poeti anche musicisti, che accompagnavano il canto con la lira, i flauti e le siringhe.

Dalla necropoli di El Cigarralejo (Murcia, Spagna) proviene un vaso datato IV aC  (definito La Téne II) con rappresentato un rito funerario:

Come ben si vede, al centro della rappresentazione sono un suonatore di lira (parrebbe a 4 corde) ed un suonatore di aulos (flauto doppio).

Sempre dalla Spagna (San Miguel de Liria, Valencia) viene un’altra rappresentazione di suonatori: un suonatore di aulos ed uno di tromba che assistono ad un duello tra due guerrieri, uno armato di lancia ed uno di falcata.

Di flauti veri e propri, che io sappia ne sono stati ritrovati ben pochi, soprattutto in Inghilterra, come i due esemplari in osso provenienti dal villaggio lacustre di Glastonbury (all’apparenza con tre fori per le dita), o quello in osso ricavato da una tibia di pecora da Seaty Hill nello Yorkshire, datato tra il III ed il II aC:

[ Flauto di Seaty Hill, con 3 fori (uno per il pollice) ]

Del primo secolo aC (considerati quindi strumenti gallo-romani) sono invece i bellissimi flauti di Pan costruiti con un unico pezzo di legno scavato: ad esempio quello proveniente da Alesia (Francia) presenta la ‘scatola’ incisa con motivi a compasso.

Questa la ricostruzione dell’Ensemble Bardos:

Un altro proviene da Eschenz (nell’Untersee svizzero), misura 11 x 8 x 1,5 e presenta sette tubi scavati nel legno.

La lira

I bardi suonano la lira, s’è detto all’inizio; nelle ceramiche celtiberiche compaiono suonatori di tale strumento. Ma rappresentazioni di tale strumento si trovano anche sulle monete celtiche del II e del I aC (di seguito alcuni esempi):

1. rovescio di una moneta d’oro (la foto è in b/n) dei Redones (popolazione che abitava la parte orientale dell’attuale Bretagna) datata II aC; sotto il cavallo è visibile una lira:


2. moneta dei Coriosolites (anch’esso un gruppo celtico della Bretagna, vicini occidentali dei Redones) datata tra l’80 ed il 50 aC; sul rovescio è visibile una lira:

3. statere d’oro degli Arverni (popolo gallico della Francia centrale), con lira:

L’unica rappresentazione (che io conosca) statuaria di una lira, nell’ambito celtico continentale, proviene dalla Bretagna (da dove vengono, per lo più, anche le monete con tale strumento): una statuetta di 42 cm in pietra, rinvenuta assieme ad altre 3 statue a Paule sulla Côtes-d’Armor, e datata sulla fine del II aC.
La statua rappresenta un uomo, con al collo un grande torques a tamponi, che regge in mano una lira a sette corde.
Se la figura rappresentata sia una divinità o un bardo non è dato sapere, ma rimane una prova inconfutabile dell’esistenza della lira nel mondo celtico atlantico prima della romanizzazione.

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[ Articolo pubblicato il 08/10/09 e scritto da “Poetapunk” ]

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