Le “tre sorelle di Glencoe” Ossian’s Cave
Meta assolutamente da non far mancare in un viaggio in Scozia, la valle di Glencoe offre tra i panorama più scenografici e mozzafiato dell’isola. Quasi del tutto disabitata, la valle, che si estende per 14 km all’interno delle Highlands, a sud di Fort William e a nord di Oban, può essere percorsa in macchina ma per gli amanti delle passeggiate a piedi, è un appuntamento imperdibile, con i suoi scenari indimenticabili, con qualsiasi tempo atmosferico. La zona di Glencoe offre la possibilità di effettuare diverse tipologie di escursioni, dal trekking più impegnativo con arrampicata fino alle classiche passeggiate per la famiglia.
Il cammino più noto e facile da percorrere è la cosiddetta Coire Gabhail, nota anche come “the Lost Valley”, dove un tempo, i MacIain di Glencoe nascondevano il bestiame.

Passando per la valle, per chi viene da Sud, sul lato sinistro, prima di arrivare al Loch Achtriochtan, è possibile ammirare l’Ossian’s Cave, grotta in cui si dice sia nato il bardo Ossian. La grotta si trova su una delle cosiddette “tre sorelle” (le montagne gemelle situate al termine della valle), Aonach Dubh, la prima vetta per chi entra nella valle da nord, l’ultima per chi arriva da sud. Per raggiungere la grotta a piedi, si percorre uno dei tanti corrie presenti sul fianco della montagna, l’Ossian’s Ladder, una sorta di scanalatura di origine glaciale usata dagli arrampicatori come cammino verso la cima.

Per chi ha voglia e tempo di camminare, vale la pena raggiungere il cosiddetto Devil’s Staircase, la parte iniziale del percoso che collega il Kingshouse Hotel a Kinlocheven, il paese che sorge sulla “sommità del lago dalle acque grige”. Il percorso fa parte della cosiddetta West Highland Way, un lungo sentiero attraverso le Highland scozzesi. Il percorso è marcato sulle mappe anche come Altnafeadh, “The Public Road to Kinlocheven”. Si tratta di un sentiero lungo 14 km, un tempo percorso due volte al giorno dagli abitanti della zona, per potersi recare al lavoro in quella che è considerata una delle locande più antiche della Scozia. Arrivati in cima al Devil’s Staircase, percorso per il quale occorrono 45 minuti di buon passo, in una giornata di sole, si potrà ammirare la valle su entrambi i lati. Si ha la sensazione di essere in cima al mondo, ma siamo solo in Scozia, con i piedi ben piantati in un mare d’erica e cardi.
La valle di Glencoe è soprannominata “The weeping glen” (la valle del pianto), per via del massacro avvenuto in questi luoghi per mano dei Campbell, a scapito dei MacDonald che abitavano nella zona. Il suo nome in gaelico, Gleann Comhainn (valle stretta) ricorda invece la morfologia di questo splendidi territori, teatro indimenticabile di famosi film, come Braveheart, Highlander, Rob Roy, Harry Potter.
All’alba del giorno 13 febbraio 1692, nella valle di Glencoe, terra abitata dal Clan MacIain Abrach na Domhnallaich, i MacDonald di Glencoe, si consumava uno dei più feroci massacri di tutta la storia del Paese.

Nel 1691, a tutti i Clan scozzesi era stato richiesto di giurare fedeltà alla corona e al nuovo re, William III entro l’inizio di Gennaio 1692. Le trattative iniziali si erano dimostrate subito molto difficili soprattutto tra il mediatore della corona, Lord Bredalbane, appartenente ai Campbell, e i MacDonald di Glencoe. Tra questi due Clan non correva buon sangue da secoli. I MacDonald, infatti, reclamavano delle loro terre finite nelle mani dei Campbell: un oltraggio mai perdonato. Proprio durante il primo incontro, il capo dei MacIain, unico fra tutti, fu costretto a fuggire per mettersi in salvo dalle minacce subite dal Clan avversario.
Le trattative andarono avanti a lungo: non tutti i Clan erano disposti ad accettare denaro in cambio di un giuramento, ma alla fine, anche i MacDonald di Glencoe accettarono la tregua e decisero di prestare giuramento alla corona. Erano sicuri che in questo modo avrebbero evitato la punizione stabilita dal re: lo sterminio del Clan. MacIain si recò a Fort William sicuro che il Colonnello Hill, il governatore, avrebbe dovuto agire in suo nome accettando la tregua, ma Hill rifiutò di farlo, spiegando a MacIain come non fosse suo compito e come fosse stato mal informato circa le procedure. MacIain fu costretto a mettersi subito in viaggio lui stesso verso Inveraray: il viaggio da Fort William a Inverary fu difficile e più lungo del previsto e il capo dei MacDonald arrivò un giorno in ritardo.
Il ritardo del Capo dei MacDonald fu visto dai Campbell come un’ottima scusa per attaccare il Clan. Il primo febbraio 1692, una delegazione dei Campbell si mise in viaggio verso Glencoe con l’intenzione di sterminare il Clan. Poiché nelle Highland vigeva l’abitudine di ospitare sempre chi ne avesse bisogno, i MacDonald, ignari delle intenzioni reali dei nemici, diedero loro un posto dove mangiare e dormire per diversi giorni. Mentre il Capitano Robert rimaneva in attesa dell’ordine di sterminare i MacDonald, l’ultima sera cenò col capo dei MacIain e con sua moglie. Poi, all’alba del giorno dopo, quando ancora i membri del Clan dormivano, diede l’ordine di sterminare i MacDonald. Alcuni di loro riuscirono a fuggire e a nascondersi nei boschi, ma molti non trovarono scampo e furono uccisi dai nemici che avevano ospitato. Le loro case furono bruciate e il bestiame fu portato via.

Il processo che seguì il massacro riconobbe che a capo di questo atto vile e cruento vi era Lord Bredalbane e che in nessun modo vi era stata intenzione, da parte della corona, di sterminare realmente i MacDonald. Si dice ancora oggi che però Bredalbane fosse stato anche in parte manipolato dal re e che William III cercasse in tutti i modi un Clan su cui dare prova della propria determinazione, attraverso un atto dimostrativo di sottomissione cruenta. I pochi MacDonald di Glencoe rimasti morirono pochi anni dopo di stenti: il massacro che li aveva risparmiati, aveva portato via loro tutti i beni. Non erano rimasti animali da allevare e la valle, nota per la sua asprezza, non era adatta alle coltivazioni. Fu così che venne sterminato il Clan e la valle rimane tuttora, salvo alcune eccezioni, disabitata.

Ancora oggi, addentrandosi nel bosco vicino al Glencoe Centre of National Trust of Scotland, si incontra un rudere di pietra. Al centro c’è una piccola croce di legno con su scritto “To the Clansmen“. Lì e in altre 2 località della valle avvenne il massacro e lì, in questo giorno, viene ricordato con una parata militare fino al Signal Rock questo terribile e triste giorno della storia scozzese. Se passate da quelle parti, fermatevi tra i boschi e cercate tra le ortiche, l’erica e i cardi quella piccola croce. Il silenzio, freddo e atroce di quei boschi, conserva ricordi terribili e ritrovarsi lì in quella casa, posso garantire, è un’esperienza molto intensa.
Links:
www.glencoe-heritage-trust.com
www.scotclimb.org.uk/glencoe_etc.shtml
discoverglencoe.scot/
www.glencoescotland.com/