Crwth, stråkharpa, tallharpa, jouhikko

In numerose tradizioni musicali nord-europee è ancor oggi presente, in forme che poco differiscono fra loro, uno degli strumenti a corda più antichi d’Europa: la lira ad arco. Troviamo varianti locali di questa, fra gli altri, in Galles, dove porta il nome di crwth (esportata anche in Irlanda, dove viene definita cruith), in Svezia (stråkharpa, anche detta “arpa vichinga”) ed Estonia (tallharpa) ed in Finlandia (jouhikko)

[ Crwth gallese ]

Questo strumento, che gli studiosi sono incerti se ritenere totalmente autoctono ed attribuito all’area scandinava, o se parzialmente debitore di comune origine con l’omonima (ma a pizzico) lyra greca, compare verso il II° sec. d.C., comicia a presentarsi in una forma analoga a quella attuale intorno al VII° sec., e si diffonde – probabilmente a causa delle invasioni vichinghe – dapprima nei paesi dell’Europa settentrionale, e fra il 1000 ed il 1200, col nome di crotta o rotta germanica, anche nel resto d’Europa. Qui è necessaria una precisazione: gli autori italiani e francesi del periodo hanno usato spesso in modo arbitrario il termine di “arpa”, “crotta/rotta”, “lyra” e “citara” in riferimento ad una ampia gamma di strumenti a corda di origine nordica: le fonti antiche sono perciò talvolta causa di confusione al riguardo.

Elemento distintivo della lira ad arco è la cassa, di forma rettangolare più o meno arrotondata, ed in genere realizzata a partire da un unico blocco di legno.

 Nei modelli più antichi le corde non venivano tastate e correvano attraverso lo strumento, tenute sollevate con l’ausilio di un ponte rudimentale e fissate al braccio superiore della cassa. Successivamente viene aggiunto un braccio centrale alla cassa che reca una tastiera piatta e non frettata.

[ Jouhikko ]

Solo lo jouhikko (e talvolta la tallharpa) è tuttora generalmente privo di tastiera,  per quanto una delle sue corde, la più vicina al suonatore, viene tastata (a volte con l’uso delle nocche della mano sinistra, anzichè dei polpastrelli) mentre la stessa mano sorregge lo strumento tenendolo per il braccio laterale della cassa. Le altre due o tre corde invece vengono suonate libere e assolvono al ruolo di bordone.
La crwth gallese monta in media sei corde e di queste una o due, le drone strings appunto, non sono tastabili in quanto corrono al di fuori della tastiera stessa, trasversalmente alla cassa: esse possono essere suonate anche a pizzico per variare la timbrica dello strumento.

Interessante è anche il ponticello della crwth: infatti assolve al doppio compito di ponte ed anima dello strumento, in quanto uno dei due piedi è poggiato sulla tavola armonica mentre l’altro, più lungo, entra attraverso uno dei due fori di risonanza e giunge fino al fondo della cassa, trasmettendo perciò a quest’ultimo le vibrazioni della tavola.
Le corde sono di solito in budello (secondo l’uso antico, a volte anche in tendine di pecora) negli strumenti gallesi, mentre quelli scandinavi e baltici montano corde realizzate in crine di cavallo ritorto od intrecciato (a volte anche impeciato per aumentarne la coesione e la durata nel tempo). L’arco , piuttosto corto, è costruito secondo un modello in uso nel primissimo Medioevo ed è ad alzo fisso (ossia non è possibile modificarne di volta in volta la tensione e la curvatura), privo di nasetto: la curvatura è data dalla tensione del fascio di crine che viene fissato con piccoli cunei, annodato o cucito alle due estremità. Tradizionalmente in Finlandia i costruttori cercavano rami giovani, ancora verdi, diritti e senza nodi o difetti, e fissavano all’estremità di questi un piccolo peso, in modo che crescessero con una curvatura naturale: da questi venivano poi ricavati archi per jouhikko.

[ Tallharpa ]

Le lire ad arco, quasi scomparse in Galles fra Sette ed Ottocento (perché soppiantate dal violino, più agile e con una maggiore estensione, potenzialità tecnica e potenza sonora) e cadute in disuso anche se non totalmente dimenticate in Scandinavia, dall’inizio di questo secolo hanno goduto di un progressivo e costante ritorno di interesse, grazie soprattutto al loro timbro sì molto più esile di quello del violino, ma arcaico e suggestivo.

 Fra gli interpreti di crwth gallese, spicca Cass Meurig (http://www.cassmeurig.com), crottista e fiddler molto attiva nell’ambito più prettamente tradizionale, e la virtuosa e ricercatrice Gillian Stevens (ospite alcuni anni fa del Folkclub di Torino in un concerto di assoluto fascino) che, provenendo dalla musica antica come esecutrice di viola da gamba, porta avanti un lavoro di ricerca sospeso fra trad, musica antica e contemporanea: si può ascoltare nel suo lavoro più recente con il gruppo Taith (in gallese, “Viaggio”) in cui militano – oltre a lei – il virtuoso di kantele finnico Timo Väänänen ed il chitarrista e clarinettista Dylan Fowler.
Il loro sito è http://taith.maanite.fi, mentre alcuni samples sono ascoltabili all’indirizzo http://www.cdbaby.com/cd/taith .

[ Articolo pubblicato il 29/07/06 e scritto da Paola Brancato “fenrir” ]

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