La corona del re Nominoe

Fonte: ar Gedour, blog di attualità culturali e spirituali in Bretagna, Barzaz Breizh, Wikipedia ( che riassume M.Morin e altri storici della Bretagna)

Gli archeologi hanno ritrovato, durante degli scavi in un’antica cappella nei pressi di Pontivy (Morbihan), un tesoro di epoca carolingia, tra cui una magnifica corona che, secondo le prime informazioni raccolte, potrebbe essere appartenuta al re bretone Nominoe.

In seguito al ritrovamento in superficie di alcune monete antiche, lo scavo di emergenza è stato lanciato, prima che i lavori previsti per l’area potessero danneggiare o occultare il sito.
Le autorità locali hanno dunque rilasciato un permesso di approfondire lo scavo oltre il limite prestabilito di tre settimane.

Il tesoro rinvenuto consta di circa 700 monete d’oro e d’argento, ma anche fibule, bracciali e pendenti.
Le monete, contenute in una giara di pietra, si sono col tempo agglomerate, cosa che rende difficile un’analisi preliminare. Attualmente si trovano al laboratorio di analisi del MIBAC di Milano per un lavoro di restauro.
Ma quel che ci interessa di più è la corona in oro e pietre preziose (simile alla Corona Ferrea di Monza, per intendersi) il cui aspetto più interessante è l’iscrizione che corre lungo la fascia metallica interna: “NOMENOIVS BRITANII REGEM”

Pur essendo ancora troppo presto per capire cosa facesse un tale tesoro in quest’area, che non ha per il momento mai messo in evidenza legami con la regalità, ci sono varie piste ed ipotesi in atto, che verranno svelate, si spera, ben presto.

NOMINOE:

Nominoe, nato intorno all’anno 800, fu conte di Vannes ed ebbe una carriera fulminante: a diciannove anni era già misso imperiale per conto del re franco Luigi il Pio e poi ducatus ipsius gentis (dei Bretoni) nell’ 831.
Ma ciò che determina l’importanza di questo personaggio storico per la Bretagna, è che alla morte del re Luigi il Pio nell’ 840, Nominoe si ribellò al successore Carlo il Calvo e rivendicò con forza l’indipendenza della Bretagna. Si dice che, senza il suo intervento, la Bretagna non esisterebbe più da tempo, smembrata dalla volontà accentratrice dei re Franchi e poi Francesi.
Alleatosi dunque con Lamberto, conte di Nantes (carica che Carlo il Calvo intendeva sopprimere), i due duchi sconfissero il re Carlo nelle battaglie di Messac e Ballon, rispettivamente nell’ 843 e 845.
In seguito alla disfatta dell’esercito franco e alla fuga del re Carlo, Nominoe fu consacrato re dei Bretoni dall’arcivescovo di Dol.
Il suo regno fu caratterizzato dalle trattative menate coi Vichinghi (impresa non facile) per assicurare che la Bretagna fosse risparmiata dalle loro razzie. Il regno si ampliò in seguito alla defezione di Lamberto II di Nantes, arricchendosi dei territori di Rennes e Nantes nell’850.
Il suo lavoro di unificazione lo fa paragonare a un Brian Boru o un Robert the Bruce bretone.

Piccola nota: attualmente Nantes, che è stata a lungo capitale e sede regale del regno di Bretagna, è stata strappata alla Regione Bretagna per essere annessa alla Loire Atlantique, che corrisponde a una suddivisione burocratica che non tiene alcun conto dell’identità storica dei luoghi. Ne seguono, come si può immaginare, proteste e rivendicazioni da parte dei Bretoni.

Il giuramento di Nominoe. Incisione. Fonte: il Barzaz Breizh.

Il nome Nominoe, in bretone antico Nevenoe, deriva forse dal bretone antico «nom», «tempio», (simile al gaelico irlandese «nomh», “santo”, e al gallico «nemeto», santuario).

[Articolo pubblicato il 11/10/19 e scritto da Elisa Nicotra]

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