La piú antica testimonianza relativa alla musica nelle Highlands scozzesi risale al periodo dei Pitti e al regno di Dalriada. Alcune incisioni su pietra lasciateci da questo popolo testimoniano l’uso di rudimentali arpe triangolari ed alcuni corni, detti Carnyx. Ben poco è noto invece della tradizione vocale Gaelica. Nella biografia di Adamnan relativa a San Colombano, si fa cenno ad alcune canzoni di tipo religioso in questa lingua, accompagnate inizialmente da alcune campane e successivamente da altri strumenti come il Tiompan o flauti. Purtroppo, pero’, molti di questi strumenti sono caduti in disuso col tempo, e poco è stato tramando in forma scritta.

La prima raccolta di spartiti con testi in Gaelico ritrovata in terra scozzese risale al Secolo XIV: è il cosiddetto Inchcolm Antiphoner, un insieme di trascrizioni di canti dedicati a San Colombano, il cui nome deriva dall’isola vicino al Firth of Forth (Edimburgo), luogo in cui questa raccolta è stata rinvenuta. I canti in esso trascritti fanno presupporre che in realtà questa collezione di composizioni sia nata sull’isola di Iona e poi, per qualche ragione, portata sull’isola da un monaco. Nonostante l’importanza dell’opera, l’Inchcolm Antiphoner non aiuta a comprendere l’importanza del Gaelico nella tradizione musicale, soprattutto religiosa, in quanto già all’epoca in Canto Gregoriano aveva preso piede in tutta la Scozia. È molto probabile, data un’attenta analisi comparata tra questo testo e la tradizione Gaelica dei periodi successivi, che l’Inchcolm Antiphoner debba molto piu’ al Canto Gregoriano che ad una tradizione piu’ antica delle Highlands.

La prima vera testimonianza di un filone musicale scozzese indipendente, si ha con The Book of the Dean of Lismore, risalente ad un periodo che oscilla tra il 1512 e il 1526, ad opera di Sir James MacGregor, Diacono dell’isola di Lismore, nel cuore delle Highlands, Loch Linnhe. In questa raccolta vi sono riassunte un certo numero di saghe, poesie, testi sacri e 28 canzoni. Oltre al Book of the Dean of Lismore, esiste anche un’altra importante testimonianza: il cosidetto Manoscritto di Fernaig, una raccolta di versi politici e religiosi ad opera di Duncan MacRae di Inverinate, Kintail (1688-1693). Peccato però che, in nessuna delle due raccolte vi siano, accanto ai testi, anche le notazioni musicali. Per questa ragione risulta difficile comprendere a quale tipo di tradizione (Highlands o continentale) facessero riferimento i bardi dell’epoca.

Le prime collezioni di spartiti completi compaiono nel secolo XVIII. Un attento studio rivela pero’ che le melodie associate alle varie composizioni sono per lo piu’ riconducibili al gusto personale dell’autore della raccolta piuttosto che alla probabile tradizione delle Highlands. Le scale usate nelle varie melodie indicano senza alcun dubbio che il compositore avesse piuttosto una scarsa conoscenza della musica delle Highlands. Tra queste raccolte ricordiamo le piu’ celeberrime: The Black Book of Clanranald e The Red Book of Clanranald, ad opera della famiglia MacMhurich(“Son of Murdoch”), i bardi ufficiali dei MacDonald di Clanranald.

Con le rivolte del 1745 e la battaglia di Culloden nell’aprile del 1746, viene imposto l’abbandono di tutto cio’ che ricorda la tradizione e la cultura scozzese. Anche la musica Gaelica subisce un forte contraccolpo: vengono di fatto vietate le cornamuse e probito l’uso del Gaelico. Nonostante il divieto, l’antica lingua continua ad essere utilizzata nelle comunità piu’ piccole e remote.
L’insieme della musica gaelica scozzese oggi nota, è suddivisibile in due gruppi:
– canzoni da lavoro
– canzoni per altre occasioni
Le canzoni da lavoro sono a loro volta suddivisibili in altri due sottogruppi:
– occupazioni di gruppo (orain luaidh per la lavorazione del Tweed, orain iorram per remare a ritmo, oran basaidhaccompagnate dal battito delle mani)
– attività in solitario (orain sniomh per il lavoro all’arcolaio, orain bhleoghainn per la mungitura, orain a’ chrannachain per lavorare il burro, beannachadh bhrathain per la sgranatura)
Queste composizioni hanno come scopo l’aiutare il lavoratore a sostenere il ritmo del lavoro.
Tra le composizioni per altre occasioni troviamo:
– le oran mor, melodie di celebrazione di gesta, commemorazione di battaglie, preghiere per l’amato chiamato in guerra;
– le puirt à beul (canzoni da ballo);
– le talaidhean (ninna nanne) dedicate, generalmente, alla memoria del defunto padre del bambino a cui la canzone veniva cantata;
– le pibroch, che imitano il lamento delle cornamuse.
Di queste, le più numerose sono certamente le puirt à beul (plurare di port à beul) e le orain luaidh o waulking song.
Fonti:
www.scran.ac.uk
www.marariley.net
www.scotland-info.co.uk
www.lib.ed.ac.uk
www.rcahms.gov.uk
http://members.fortunecity.co.uk/gaidhlig/index.html
Articolo molto interessante e pieno di cose che non sapevo, complimenti! 🙂