Il Novecento irlandese

cronologia a.C.d.C. fino al 1500dal 1500 al 1890il ‘900 irlandese

1905  – Nasce il partito indipendentista dei Sinn Fein ( = Noi Soli). 

1910-1911 – La Camera dei comuni vota la “Home Rule” contro la quale insorgono nel 1913 i protestanti dell’Ulster e che non verrà attuata per lo scoppio della Prima guerra mondiale. 

1916 Irlanda. – “Rivolta di Pasqua” a Dublino capeggiata da Patrick Pearse e James Connolly. L’impresa venne repressa sanguinosamente da truppe inglesi. Connolly, ferito durante il combattimento, viene catturato e giustiziato. 

1918 – – Elezioni generali in Irlanda. Il Sinn Fein ottiene una schiacciante maggioranza. 

1919  – Il partito Sinn Feinn proclama la Repubblica Irlandese con De Valera come presidente. Scoppia la guerra civile fra repubblicani irlandesi e forze armate inglesi. 

1920  – Viene approvato in Ulster il Government Act: al parlamento nord-irlandese di Stormontcompetono tutte le materie di politica interna, mentre Westminster (che mantiene la sovranità finale sul territorio) controlla la politica estera e tributi. Il sistema elettorale si basa sul meccanismo del “gerrymandering“, concepito per discriminare i cattolici. Esemplare il caso della città di Londonderry, nella quale circa 15.000 elettori cattolici eleggono a Stormont 8 deputati, mentre poco meno di 9.000 protestanti portano nella stessa assemblea 12 membri. 

1922  – Il primo ministro inglese Lloyd Gorge firma un accordo con i Sinn Feinn. L’Irlanda diviene Stato Libero (escluso l’Ulster – a prevalenza di popolazione inglese e protestante – che viene ribattezzato “Irlanda del Nord”).

Michael Collins

Dopo l’indipendenza si formano 2 correnti all’interno dei Sinn Feinn: una conservatrice che era convinta che quanto ottenuto fosse il massimo ottenibile, ed una repubblicana che voleva l’annessione anche dell’Ulster, per avere un’Irlanda unita. Inizia così una guerra civile in cui Michael Collins, leader conservatore dei Sinn Fein, viene assassinato. 

Il leader repubblicano Eamon De Valera boicotta il parlamento irlandese (Dail) fino al 1927, scegliendo l’esilio volontario.

1921-1969  – Nell’Ulster (le 6 contee che costituiscono l’Irlanda del Nord) viene messa in atto una pressante discriminazione politica e sociale nei confronti dei cattolici. Molteplici sono gli atti di guerriglia, che si ripropongono puntuali a ogni manifestazione dei protestanti in ricordo della vittoria di Guglielmo d’Orange nel lontano 1690. 

Eamon De Valera

1932  – Il leader repubblicano De Valera torna in Irlanda e viene eletto presidente dello Stato Libero d’Irlanda

1 Luglio 1937  – Nasce la Costituzione Irlandese e nasce l’EIRE, che sostituisce il nome Stato Libero d’Irlanda. 

1949  – La Repubblica d’Irlanda esce dal Commonwealth. Inizia la guerra doganale fra i due Stati. Solo nel 1956 Gran Bretagna e Irlanda firmeranno un accordo di cooperazione commerciale. 

Terence O’Neill

1963Terence O’Neill – conservatore moderato – diviene premier dell’Irlanda del Nord. Conduce nei confronti dei cattolici una politica meno aggressiva al fine di legittimare l’autorità politica del governo. Ma è una breve parentesi nella tensione. Il reverendo anglicano Ian Paisley accusa O’Neill di “tradimento”. I protestanti riorganizzano gruppi armati; l’Ira, mai sciolta, torna a strutturarsi. 

1967-1968  – Nell’Ulster (Irlanda del Nord) vengono fondati il Nicra(Northern Ireland Civil Right Association) e il People’s Democracy(Pd), capeggiato da Bernadette Devlin. 
Sono movimenti moderati che cercano di rappresentare un’alternativa pacifica all’IRA (Irish Repubblican Army) . Ma nel 1968 il Nicra organizza la sua prima marcia e gli scontri scoppiano comunque.

Londonderry nel 1969 – photo BBC News

Agosto 1969 Londonderry (Irlanda del Nord): una marcia protestante transita a Bogside, ghetto cattolico della città. Gli abitanti del ghetto reagiscono con violenza e scacciano anche i poliziotti. Bogside che viene fortificato. Il governo di Stormont chiede l’intervento dell’esercito inglese, che sbarca in Irlanda il 14 agosto placa la rivolta a Londonderry, senza però riuscire ad espugnare il perimetro cattolico di Bogside, ribattezzata “free Derry“. 
Anche a Belfast scoppiano disordini armati: centinaia di case cattoliche sono incendiate e 5 cattolici e 2 protestanti rimangono uccisi. Il 15 agosto, le truppe inglesi costruiscono un muro di lamiere e filo spinato che divide i quartieri protestanti e cattolici di Belfast ovest. Cominciano per l’Irlanda del Nord i cosiddetti “troubles“, caratterizzati da un continuo braccio di ferro tra gli attentati dell’Ira e le dure repressioni dell’esercito inglese, da allora sempre presente nelle sei contee dell’Ulster. Ad oggi i morti in Ulster sono più di 3000: molti dilaniati dalle bombe dell’Ira, molti altri uccisi in carcere dalle torture inflitte ai prigionieri politici. 

“Bloody Sunday” (photo Panorama)

30 gennaio 1972 – Londonderry (Irlanda del Nord). “Bloody sunday“. La polizia, al termine di una manifestazione di protesta dei cattolici, spara sulla folla uccidendo 13 civili. La tensione sale alle stelle, e nel marzo dello stesso anno il governo inglese sospende il parlamento di Stormont trasferendo tutti i poteri sull’Irlanda del Nord a Westminster. 

1975  – Esplode il caso dei “quattro di Guildford“, accusati di essere membri dell’Ira e di aver fatto esplodere un ordigno in un pub di Londra: incarcerati sulla base di una confessione estorta con la violenza, i quattro hanno scontato 15 anni di prigione e sono stati rilasciati nel 1990, dopo che la revisione del processo ha definitivamente dimostrato la loro totale estraneità all’attentato. 

Bobby Sands

1976 Bobby Sands, un militante dell’Ira, viene arrestato e condannato in assenza di prove a 14 anni di reclusione. Muore nel 1981 dopo uno sciopero della fame di 66 giorni condotto in cella – in condizioni disumane – . È divenuto il simbolo della protesta contro i metodi medioevali adottati nei confronti dei prigionieri politici. Il suo nome si aggiunge ad altri 21 che, dal 1917, sono deceduti in seguito a quella forma di protesta.

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